Hacktivism

L’hacktivismo è l’atto di hackerare, o fare breccia in un sistema, per scopi e motivazioni sociali e politiche. L’individuo che compie un’azione di hacktivismo è chiamato hacktivista.
Un hacktivista usa gli stessi strumenti e tecniche di un hacker, ciò che li contraddistingue è la motivazione, un hacktivista vuol portare attenzione su cause sociali/politiche, un hacker può avere invece migliaia di altre motivazioni.

Il 2011 è stato l’anno dell’Hacktivism (Anche in seguito alla vicenda di Wikileaks e Julian Assange, scintilla di questo movimento!), moltissimi gruppi di hacktivisti hanno preso di mira organizzazioni private, pubbliche e interi governi con le loro azioni di protesta digitale (Vedi Anonymous). Deface, attacchi DDOS, sono esempi di Cyberhacking per scopi e motivazioni sociali. Abbiamo assistito a delle vere rivolte contro le major governative, contro le ingiustizie e i soprusi ai danni del popolo. Gli hacktivisti si sono fatti voce portante del popolo! Denunciando ciò che in questa società corrotta succede ogni giorno.

Può essere l’hacktivism considerato un crimine?

Questo è un argomento molto discusso. Gli oppositori a questo movimento insistono col dire che l’hacktivismo causa danni ingiustificati, specialmente la dove già viene data l’opportunità di esprimersi in modo pacifico su certi argomenti. I favorevoli ribattono dicendo che è una forma di protesta e di conseguenza va protetta come forma di libera espressione.

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